Sembra ieri che Sony, a pochissimi mesi dal lancio di un Wii U che già all’epoca faceva presagire un futuro prossimo molto poco roseo per Nintendo, annunciava la sua di console next-gen, la PlayStation 4. Eppure, che ci crediate o meno, ci ritroviamo alla soglia del settimo anniversario di quell’evento.
In questo lasso di tempo, il concorrente principale di Sony, ossia Microsoft, è passato dall’essere tra i leader dell’industria dei videogiochi a fare da fanalino di coda con la sua (almeno inizialmente) controversa Xbox One. Inoltre, tutti gli attori del mercato delle console hanno nel frattempo commercializzato hardware supplementare a quello delle loro piattaforme ammiraglie.
Sony fu la prima con la sua PlayStation 4 Pro, e poi Microsoft seguì con Xbox One X. A cavallo tra questi due più o meno notevoli potenziamenti di metà generazione, però, qualcos’altro è accaduto: Nintendo ha agito. Il Wii U fu MOLTO velocemente decretato un fallimento e già all’inizio del 2015 si corse ai ripari annunciando un misterioso successore, ossia il criptico Project NX. Per quanti molti sperassero che si sarebbe trattato di una console talmente all’avanguardia da essere in grado di mettere in ombra la concorrenza, questo dispositivo si rivelò infine essere Nintendo Switch.
Un presente impressionante
Ormai sappiamo bene che Nintendo Switch è una console “ibrida”, cioè perfettamente portatile anche se capace di collegarsi con disinvoltura alla TV del salotto. Ciò non sarebbe nulla di troppo speciale di per sé, se non fosse per la tecnologia contenuta in questo dispositivo.
Nintendo Switch non vanta 8 core o prestazioni misurate nell’ordine dei Teraflops, è solo un modesto dispositivo ARM come ogni console portatile di Nintendo dal Game Boy Advance in poi, e persino come il telefono che avete in tasca. Insomma, l’ultima trovata di Nintendo non è molto comparabile a Xbox One o PlayStation 4, sia per tipologia di hardware che per perfomance nude e crude. Eppure questo pseudo-tablet sa flettere i muscoli a modo suo.
Reso possibile dal mirabolante Nvidia Tegra X1, Nintendo Switch è una console che s’è rivelata in grado di offrire esperienze di qualità (in riferimento a grafica, risoluzione, frame-rate e simili) di gran lunga superiore a quelle di PlayStation 3 e Xbox 360. Se nei primi anni 2000 riprodurre i giochi del Game Boy Advance sulla TV avrebbe dato accesso ad esperienze più o meno paragonabili a quelle del Super Nintendo, che in un’epoca di prima maturità della grafica poligonale erano ormai assai obsolete, con Nintendo Switch non succede nulla di similare.
Nintendo Switch come console casalinga riesce incredibilmente a non sfigurare, offrendo giochi che nella sostanza sono quantomeno comparabili a quelli visti sulle altre piattaforme. Le terze parti hanno invaso l’ultima console di Nintendo riempiendone la line-up di porting spesso riusciti di giochi che hanno visto natale nelle librerie di PlayStation 3 e Xbox 360. Non solo: più di qualche studio è riuscito a dimostrare come alcune esperienze puramente current-gen, quali DOOM 2016 e The Witcher 3, siano giocabilissime su questo miracoloso tablet.
Nintendo Switch non sarà esattamente una PlayStation 4, ma la sensazione è che davvero poco ci manchi. Ci va talmente vicino, col formidabile plus di avere un form factor portatile, che il gap diventa molto poco visibile a un occhio profano.
Un futuro preoccupante
È però di nuovo quel periodo: tra meno di un anno Sony e Microsoft lanceranno le loro console next-gen, ossia PlayStation 5 e Xbox Series X. Informazioni ufficiali e voci di corridoio ci suggeriscono che queste nuove piattaforme saranno in grado di proporci scenari in 4k, iper-dettagliati e renderizzati con un realismo disarmante. Potrebbe trattarsi di un salto generazionale in piena regola, di quelli che molti erano scettici che saremmo di nuovo riusciti a vedere.
E la Grande N? Beh, Nintendo Switch è in procinto di compiere 3 anni il prossimo marzo, il che probabilmente significa che sta per diventare una console di mezz’età (anno più, anno meno). È decisamente troppo presto per lanciare una nuova console e Nintendo Switch si troverà a breve nello stesso mercato di dispositivi innegabilmente più avanzati: se per il momento Nintendo può almeno fare finta di trovarsi nella stessa lega di PlayStation e Xbox, è probabile che prossimamente non le sarà più possibile.
Miracoli quali i sopracitati The Witcher 3 e DOOM 2016 potrebbero stare per arrivare al capolinea, con le terze parti che si apprestano a confezionare esperienze che con tutta probabilità saranno difficilmente replicabili su Nintendo Switch.
Più di qualche fan sembra starsi preoccupando per la faccenda, sollecitando Nintendo ad agire in qualche modo. Ma in che modo? Proviamo ad analizzare alcune delle possibilità.
Nintendo Switch Pro?
Il lancio di un “Nintendo Switch Pro” è l’ipotesi più gettonata: sulla falsariga di quello che Sony e Microsoft hanno fatto con PlayStation 4 Pro e Xbox One X, Nintendo potrebbe lanciare una versione potenziata della sua console, così da colmare quanto più possibile il gap con la next-gen.
Non penso che questo piano funzionerebbe perché i giochi di questo ipotetico modello dovrebbero girare anche su quello datato 2017. Di conseguenza, presupponendo che questo nuovo Nintendo Switch sarebbe in grado di replicare almeno alla lontana quello che PlayStation 5 e Xbox Series X saranno in grado di fare, è inevitabile che il vecchio Nintendo Switch ne limitererebbe il potenziale, impedendogli di fornire quel tipo di esperienze next-gen.
L’alternativa sarebbe permettere al fantomatico Nintendo Switch Pro di avere giochi esclusivi, il che lo renderebbe nei fatti una nuova console vera e propria. E il lancio prematuro di un successore di Nintendo Switch probabilmente causerebbe le ire di molti consumatori.

E per concludere, non dobbiamo scordarci che stiamo parlando di tecnologia mobile. Non penso che esistano ancora chip per dispositivi portatili che siano in grado di avvicinarsi agli standard ai quali PlayStation 5 e Xbox Series X stanno per abituarci. Sembra che le nuove console di Sony e Microsoft saranno davvero all’avanguardia, ed è probabile che ci vorranno diversi anni prima di vedere progressi del genere in ambito mobile, e altri ancora per rendere hardware di questo tipo abbordabile per il consumatore medio. Si pensi che la tecnologia che ha reso possibile Nintendo Switch si è concretizzata solo nel 2015, due anni dopo il lancio di Xbox One e PlayStation 4.
Non escludo completamente il lancio di un Nintendo Switch più potente, ma comunque non credo che avverrà in risposta a Sony e Microsoft. Potrebbe essere più qualcosa sulla falsariga del New Nintendo 3DS, che raddoppiava la RAM e forniva una CPU lievemente più veloce rispetto al modello iniziale. Nulla di trascendentale, ma abbastanza da fare una notevole differenza per alcuni giochi in termini di frame-rate e tempi di caricamento.
Nintendo 32x?
Di un’altra possibilità s’è fantasticato dal momento in cui Nintendo Switch fu rivelato: un dock speciale che potenzia la console quando viene collegata alla TV. Ciò sarebbe forse vagamente più fattibile in termini tecnici, ma comunque porterebbe con sé una valanga di problemi. Prima di tutto è probabile che sviluppare per un accrocchio del genere sarebbe piuttosto impegnativo, quando uno dei principali fattori che ha contribuito al successo di Nintendo Switch è che lavorarci è estremamente semplice. Poi c’è da considerare che qualcosa di questo tipo andrebbe effettivamente a uccidere la natura “ibrida” della console, un altro aspetto fondamentale del suo successo. E gli acquirenti di Nintendo Switch Lite, che non usa un dock, verrebbero persino tagliati fuori.

Infine, si tratterebbe essenzialmente di un add-on, non troppo diverso da cose come il Mega CD, il Sega 32X, o il Nintendo 64DD. Cosa accomuna questi prodotti? Sono stati tutti dei fallimenti commerciali. E non è che mi sia andato a scegliere degli esempi negativi, semplicemente non sono mai esistiti add-on che siano riusciti ad avere successo. È probabilmente per questo che hanno smesso di provare a propinarceli.
Un Xbox Series X killer?
Un’ultima ipotesi a cui sono riuscito a pensare è che ora che il Nintendo 3DS è quasi a tutti gli effetti andato in pensione, il Nintendo Switch potrebbe rimpiazzarlo, venendo “degradato” a semplice console portatile. Nintendo potrebbe dunque affiancare Nintendo Switch (quindi continuando a supportarlo) a una nuova console casalinga tradizionale in grado di competere con PlayStation 5 e Xbox Series X.
Tra tutte credo che sia l’alternativa più realistica, ma comunque non penso che accadrà. Nintendo ha abbandonato la corsa alle armi videoludica ai tempi del Wii e non sembra essere interessata a tornare a competere direttamente con Sony e Microsoft. Inoltre, la storica unificazione degli studi interni di Nintendo, che prima si occupavano distintamente dello sviluppo su hardware casalingo e portatile, sembra essere permanente e manda il messaggio che Nintendo crede che una piattaforma unificata rappresenti il suo futuro.

Nintendo se ne infischia
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Nintendo Switch non è diventata così popolare perché riesce a far girare qualche gioco current-gen. I porting di giochi “AAA” di PlayStation 4 e Xbox One sono impressionanti… quanto molto poco numerosi: Wolfenstein II, Mortal Kombat 11, The Outer Worlds, Dragon Quest XI e giusto qualche altro. Questo elenco rappresenta solo una minuscola parte della libreria della console.
La maggior del supporto di terze parti consiste in porting di giochi molto più vecchi, o di giochi meno esigenti in termini di prestazioni. Quindi, anche se è probabile che con l’avvento della next-gen vedremo sempre meno nuovi giochi multipiattaforma su Nintendo Switch, non è che al momento ce ne siano così tanti. La mia tesi, insomma, è che cambierà ben poco.

Il punto è che Nintendo Switch non mira a essere un’alternativa a PlayStation 5 o Xbox Series X, come non è attualmente un’alternativa a PlayStation 4 o Xbox One. È probabile che Nintendo Switch debba la sua popolarità al fatto che, molto semplicemente, è una console portatile fenomenale. Nintendo offre qualcosa di distinto dalla concorrenza, e al momento non è interessata a inseguirla.
La strategia migliore che la Grande N può adottare per affrontare la next-gen è quasi certamente quella di fare finta di nulla, continuando semplicemente a fare uscire buoni giochi sulla sua console, come ha fatto negli ultimi tre anni.
Più del lancio di un qualsiasi nuovo hardware, la risposta che vorrei vedere da Nintendo sarebbe che fissasse l’uscita di un gioco grosso quale il sequel di The Legend of Zelda: Breath of the Wild per il prossimo novembre, in contemporanea a Xbox Series X e PlayStation 5. Giusto per potermi godere un po’ di sana console war alla vecchia maniera.
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