Un più o meno piacevole fine settimana al Bari Geek Fest 2016

4 min.
11.06.2016
A ruota libera


Nel week-end intercorso tra il 27 e il 29 maggio 2016 s’è tenuta la quinta edizione della Bari Geek Fest (o B-Geek per gli amici) alla quale ho avuto il piacere di partecipare.
È una manifestazione alla quale sono particolarmente affezionato, forse perché ha rappresentato il mio primissimo approccio a questo tipo di eventi, essendo io nato e cresciuto in una zona che ne è stata totalmente priva fino a pochi anni fa.
È francamente impressionante la velocità con la quale questa iniziativa è cresciuta. Dalla prima edizione tenutasi nel 2012, che era solo una fieretta umile, modesta e senza troppe pretese, il B-Geek ne ha fatta di strada. Ora si tratta di un evento moderamente imponente ed importante (gli organizzatori sostengono che si tratti della fiera del fumetto più grande in Puglia), tant’è che riesce persino a farsi prendere sul serio dai media non specializzati e addirittura dalle istituzioni.

Bgeek (1)
Antonio Decaro, Sindaco di Bari, ha inaugurato la manifestazione, con tanto di emblematico taglio del nastro.

Personalmente mi ha colpito il fatto che il sindaco di Bari abbia presenziato per inaugurare l’apertura della fiera, parlandone per altro come se ormai si trattasse di un qualcosa di quasi fondamentale per lo scenario culturale della città. O almeno, questo è quello che ho colto leggendo le sue dichiarazioni:

«Il BGeek ha tutte le caratteristiche per diventare una delle più importanti fiere di settore in Italia. Io me lo auguro con tutto il cuore. 
Perché lo dico da sempre: questi eventi arricchiscono la nostra città e sono ancora più importanti quando nascono dal basso, dalle passioni di chi decide di non restare a guardare, ma di investire tempo e risorse. In bocca al lupo e grazie, soprattutto perché anche quest’anno, tra tutti questi personaggi di fantasia che improvvisamente prendono vita, mi sono sentito un ragazzino emozionato ed estremamente curioso.
Come dice Yoda, il maestro Jedi di Star Wars, “Fare o non fare, non c’è provare” e credo che voi abbiate scelto di fare, e ci siate riusciti alla grande, questo fa di voi automaticamente dei cavalieri Jedi».

Al di là di queste chiacchiere, com’è stato l’evento in sè? A dirla tutta, m’ha provocato una spiacevole sensazione di déjà vu.
Non fraintendetemi, alla fin fine mi ci sono pure divertito, ma quasi subito dopo essere entrato in fiera ho constatato qualcosa di allarmante: mi sembrava di aver già visto l’anno scorso tutto quello che c’era da vedere anche quest’anno. È come se quest’ultima edizione non fosse stato nient’altro che un copia-incolla della precedente e ciò mi ha privato di quella sensazione di novità e di scoperta che spero di provare ogni volta che prendo parte a manifestazioni di questo tipo. Dopo un solo giro tra gli stand, io e i miei amici eravamo già spaesati. “… E mò? Che si fa?”.
Ci siamo accorti anche che c’era ben poco da fare da quelle parti, principalmente perché mancava una certa varietà tra gli stand.
La fiera in sostanza si divideva in tre fasce: una dedicata ai giochi da tavolo, una dedicata al fumetto ed una ai videogiochi. E fin qui tutto ok, ma il problema risiedeva nel fatto che in ognuna di queste non ci fossero poi questo gran numero di attività da svolgere. Conseguentemente, ho trovato piuttosto monotona la continua marcia tra gli stand e le bancarelle.
A migliorare la situazione c’erano delle attività esterne (che però erano anch’esse già presenti l’anno scorso) quali il soft-air, il tiro con l’arco e cose di questo genere, che di certo andavano ad arricchire l’offerta di questo B-Geek 2016… anche se non sono sicuro del fatto che la “target audience” di queste fiere vi prenda parte per questo tipo di attività. Ciononostante, erano pur sempre degli extra simpatici e ben graditi, una bella distrazione quantomeno.
Non sono mancate nemmeno una manciata di conferenze interessanti, sull’animazione, sul fumetto, sui videogiochi, eccetera. Degna di nota in particolar modo è certamente il panel tenuto da Gabriele Mainetti, il regista e produttore del recente, apprezzatissimo film italiano intitolato “Lo chiamavano Jeeg Robot“.
Da citare obbligatoriamente è anche la presenza in fiera di Maurizio Merluzzo, il noto e simpaticissimo doppiatore e showman (nonché YouTuber) culturista che non ha mancato di far divertire il pubblico sia durante la sua personalissima esibizione, “Cotto & Frullato Live“, sia presentando la gara di cosplay.

A proposito dell’area dedicata al videogaming, in essa l’attrazione principale era probabilmente rappresentata dallo stand del Wii U, sponsorizzato da Nintendo stessa. Sostengo che si trattasse dell’attrazione principale perché, pur essendo presenti poco lontani da lì anche postazioni di gioco dedicate a Pro Evolution Soccer, a Counter Strike e a MOBA vari, lo stand che attirava sempre e comunque il maggior numero di persone era visibilmente quello di Nintendo. È un po’ il vantaggio che si ha producendo giochi adatti a tutti e facili da giocare, dopotutto.
Le postazioni erano otto in totale, mentre i giochi disponibili erano quattro, ovvero Splatoon, Pokkén, Mario Kart 8 e Super Smash Bros. for Wii U Per questi ultimi due sono addirittura stati organizzati dei tornei, e per quelli di Smash Bros. c’erano persino dei ghiotti premi in ballo: partecipando al torneo di sabato pomeriggio si aveva la possibilità di vincere Star Fox Zero, Inazuma Eleven 3 e un amiibo di Roy, mentre nel torneo di domenica pomeriggio erano stati messi in palio una copia di Bayonetta 1+2, una di Assassin’s Creed 4: Black Flag (la versione per Wii U, chiaramente) e un amiibo di Ryu. Mica male!
Insomma, s’è trattata in fin dei conti di una bella esperienza, eppure non posso non ignorare il fatto che mancasse qualcosa e che ci fossero poche novità. Ripongo le mie speranze nell’edizione dell’anno prossimo, la cui organizzazione è già stata confermata.
Come ho scritto precedentemente, sono particolarmente affezionato al B-Geek, e dunque non posso fare altro che sperare di vedere crescere sempre di più questo evento, augurandomi che diventi qualcosa di seriamente importante e di prestigio in un futuro non troppo prossimo.