Impiegati: “Ubisoft continua a proteggere i molestatori e i loro alleati”

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30.07.2021
Notizie


Era un anno fa ormai quando vi riportavamo le accuse venute alla luce all’interno di Ubisoft, in cui diversi pezzi grossi della compagnia erano stati accusati di molestie sessuali da parte delle impiegate. Potete leggere questa notizia per rinfrescarvi la memoria. Io stesso, poi, avevo sperato che le cose sarebbero cambiate con le dimissioni di Serge Hascoët, uno dei cosiddetti “pezzi grossi”, e soprattutto dopo le dichiarazioni del presidente Yves Guillemot. Ma purtroppo…

Qualche giorno fa erano uscite accuse simili verso i vertici di Activision Blizzard, e diversi impiegati dell’industria avevano manifestato la propria solidarietà. Tra questi c’erano oltre 1000 impiegati Ubisoft sparsi tra 32 studi, che hanno firmato una lettera aperta in cui richiedono cambiamenti strutturali non solo nelle due aziende, ma in tutta l’industria. Vi traduciamo le parti riguardanti la condotta di Ubisoft:

Alla direzione di Ubisoft,

Noi, i sottoscritti, ne abbiamo avuto abbastanza. È passato più di un anno da quando sono emerse le prime rivelazioni di discriminazione, molestie e bullismo sistemici all’interno di Ubisoft. All’epoca, vi siete detti sorpresi di sapere che queste cose succedevano nella vostra azienda e noi vi abbiamo dato il beneficio del dubbio. Ciononostante, in quest’anno non abbiamo visto altro che belle parole, promesse vuote, e una incapacità o riluttanza di rimuovere i noti colpevoli. Non ci fidiamo più del vostro impegno nel risolvere questi problemi alla radice. Dovete fare di più.

Questo non vuol dire giornate di educazione che vengono ignorate dalle persone che ne avrebbero più bisogno, non vuol dire altre rassicurazioni e belle parole. Vuol dire azioni vere e significative. L’unico modo di aggiustare qualcosa di così radicato è rimuovere i pilastri che ne sono complici, che sia prendendone parte o supportandolo. […]

Siamo rimasti a guardare mentre licenziavate solo i molestatori più di spicco. Gli altri li avete lasciati dare le dimissioni, o peggio, li avete promossi, spostati da uno studio all’altro, da un team all’altro, dando loro seconda chance dopo seconda chance senza ripercussioni. Il ciclo deve finire. Noi, gli impiegati di Ubisoft, pretendiamo un posto al tavolo quando si tratta di decidere come proseguire. I molestatori devono essere rimossi dalla compagnia, e con loro quelli che sono stati complici o volutamente ignari delle loro azioni. Come direzione, è vostro dovere vedere questi atti e reagire. L’ignoranza non è una scusa, non agli occhi della legge e di certo non agli occhi dei vostri impiegati. […]

Come è prassi in questi casi, l’azienda ha “risposto” con una dichiarazione che afferma di prendere la lettera molto sul serio, ma allo stesso tempo ignora la maggior parte dei punti trattati e non fa nessuna promessa concreta. Lo stesso ha fatto un’email di Guillemot agli impiegati.

Nonostante i vertici di Ubisoft millantino progressi nell’eliminare gli impiegati colpevoli di molestie e bullismo, questa non è la prima volta che viene alla luce quanto poco abbiano veramente fatto, come vediamo da questo report di Le Télégramme di maggio.

Parlando a Eurogamer, vari impiegati di Ubisoft hanno detto che “la fiducia e il morale sono a terra”, e che “è ipocrita che la direzione dica di star lavorando sul problema quando continuano a proteggere e spostare in giro persone tossiche e abusive ad altre posizioni di potere.”

Infine, un ex sviluppatore di Ubisoft ha detto sui suoi profili social:

La risposta di Guillemot mi fa ribollire il sangue. […] Tutto quello che Ubisoft ha fatto in quest’ultimo anno è stato fare cambiamenti di facciata e minacciare di farci ritornare in ufficio in piena pandemia. […] Yves, licenzia i molestatori, facilita la sindacalizzazione, e una volta fatto tutto questo, dimettiti.