Lo strano caso della scomparsa di Mastro Toad

8 min.
04.10.2020
A ruota libera


Immaginate di stare giocando a Super Mario 3D All-Stars, e quando vi trovate davanti a Super Mario Sunshine, il gran debutto di Mario su Nintendo GameCube, pensate… be’, ci sono tre cose che potreste pensare. Per alcuni sarebbe: “Ah, il gioco della mia infanzia, che bello, lo conosco praticamente a memoria.” Per altri: “Wow ho sempre voluto giocarci ma sono un 2006, la mia prima console è stata il Wii U e i giochi GameCube oggi costano 7 organi.” Per altri ancora: “Ah, già, quello.”

E una volta avviato Super Mario Sunshine e partita la cutscene iniziale, vedete Mario e Peach sull’aereo per Delfinia. Una volta superato lo shock di sentire doppiaggio con frasi di senso compiuto in un gioco di Mario, la vostra attenzione si sposta su quel terzo personaggio che accompagna i due: un Toad diverso dagli altri, con dei baffoni bianchi, occhialetti, un panciotto viola con papillon rosso, il cappello giallo a puntini marroni e un bastone da passeggio con un pomello che ripropone il suo cappello a colori invertiti. Di fronte a voi c’è Mastro Toad, e alcuni di voi pensano: “Oooh Mastro Toad, quanto mi manca, ma da quanto tempo è che non appare in un gioco?” Altri: “What ma chi è quello? Il Grande Puffo dei Toad?” Altri ancora: “Ah, già, quello.”

Come siamo arrivati a questo punto? Chi è Mastro Toad e perché Nintendo vuole farne sparire le tracce? Seguitemi in questo articolo, che è la biopic dell’ultimo combattente per i diritti dei Toad non-generici.

Gli umidi inizi

Mastro Toad (in giapponese キノじい Kinojī, in inglese Toadsworth) è apparso per l’appunto la prima volta in Super Mario Sunshine, uscito nel 2002, ma personaggi simili esistevano già da tempo.

Super Mario RPG Cancelliere
Il primo Mastro Toad fu il Cancelliere.

Il primo proto-Mastro Toad apparve in Super Mario RPG: Legend of the Seven Stars, classe 1996, SNES, mai uscito in Europa prima della Virtual Console del Wii (e gira e rigira si va a finire sempre lì). Qui appare il “Cancelliere”, un Toad verde con dei folti baffi neri, che si occupa di gestire il Regno in assenza di Peach (rapita? Pfui, è una dei protagonisti del gioco, baby. Super Paper Mario chi?). Possiamo definirlo un Mastro Toad più giovane, equilibrato e politico.

Un personaggio molto simile, chiamato Toad Minister, svolge più o meno lo stesso ruolo in Paper Mario (2001) per Nintendo 64. È sempre un Toad verde e baffuto, ma stavolta canuto e ingobbito. Che sia lo stesso personaggio invecchiato? La cosa non è chiara, ma sta di fatto che Paper Mario è nato come sequel di Super Mario RPG e i due personaggi hanno lo stesso nome giapponese (キノコ大臣, Kinoko Daijin, “Ministro Fungo”).

Il secondo Mastro Toad fu il Ministro.

Ma è solo in Super Mario Sunshine che il Mastro Toad che tutti conosciamo ci grazia della sua presenza. Qui, tra un ABLABLABLABLABLA e l’altro scopriamo la sua personalità e il suo ruolo: più che un alto funzionario, è un maggiordomo/badante iperansioso a cui parte un embolo ognuna delle già numerose volte che la Principessa Peach viene rapita. A parte assillare Mario, non ha un grande ruolo nella trama.

Mario e Mastro Toad discutono animatamente su chi deve dare la mancia al fattorino.

In seguito a Sunshine, abbiamo visto Mastro Toad in un certo numero di spin-off sportivi che, come da tradizione, si rifacevano al titolo della serie principale più recente. Mario Kart: Double Dash!! (2003), Mario Power Tennis (GameCube 2004, Game Boy Advance 2005, fun fact: la versione GBA di Mario Power Tennis è l’unico gioco ever in cui appare Waluigi ma non Wario. È un fatto importantissimo e lo ripeto a ogni occasione che mi capita.) In tutti questi giochi, però, non è giocabile, fa solo delle apparizioni a bordo campo o pista. Per poter giocare nei suoi panni bisognerà aspettare Yakuman DS (2005), un gioco di mahjong uscito solo in Giappone per Nintendo DS che per qualche motivo aveva i personaggi di Mario. OK, OK volete un gioco vero, va bene. In Mario Superstar Baseball, per GameCube dello stesso anno, si può veramente controllare Mastro Toad per la prima volta. Del resto, la dilogia di Mario Baseball aveva nella moltitudine di personaggi giocabili il suo punto di forza. Il Mastro fa anche da maestro di cerimonie in Mario Party 7 (2005). Io non ci ho giocato, ma peggio di Sir Baraonda e Joe Cilindro non può essere. Insomma, il 2005 è stato proprio l’anno di Mastro Toad, eh? Fatti da parte Luigi.

Una vita da mediano

Per quanto sia stato un personaggio amato, scorrere la lista delle apparizioni di Mastro Toad sulla Mario Wiki ci dà solo una scoraggiante lista di “non-playable character” e “cameo”. In New Super Mario Bros. (DS, 2006) Mastro Toad fa la sua unica altra apparizione nella serie principale di Mario, dove regala all’idraulico dei potenziamenti nelle Case di Toad sparse per le mappe.

Mastro Toad’s Last Stand.

Nello spin-off Super Princess Peach (DS, 2006), è Mastro Toad che dà a Peach l’ombrello magico Perrisol e a malincuore il permesso di partire per sconfiggere Bowser. Ma a parte fare il donatore delle funzioni di Propp, cos’altro possiamo dire del Mastro? Possiamo dire che il nostro ha vissuto un’interessante vita parallela nel mondo dei giochi di ruolo di Mario.

Mastro Toad e la sua testa eccessivamente oblunga in Superstar Saga.

In Mario & Luigi: Superstar Saga (GBA, 2003), gioco di cui ho già amplissimamente discusso, Mastro Toad appare sempre come chaperon della Principessa Peach, esattamente come in Sunshine (usano anche lo stesso aereo!) all’inizio dà a Mario e Luigi la valigia che useranno per riporre tutti gli oggetti e alla fine lo si vede abbracciare Lady Cecia, la sua equivalente del Regno di Fagiolandia, come una vecchia amica. Caratteristica della serie Mario & Luigi è il suo chiamare gli eroi “Signor Mario e Signor Luigi”.

Un anno dopo il Mastro fa la sua prima e unica apparizione nella serie Paper Mario: in Paper Mario: Il Portale Millenario (GameCube, 2004) nuovamente accompagna Mario e Peach all’avventura, e nuovamente impazzisce quando viene rapita. Successivamente interferirà poco nell’avventura, ma verremo a sapere più avanti che sta amoreggiando con l’aggressiva Chef Champignon. Nella stessa occasione si viene a sapere che Mastro Toad ha 60 anni. Portati… bene? Male? Non so come funziona per i funghi.

Vedete quella Toad chiaramente femmina? Su quello ci torneremo tra poco.

Il vero momento di gloria di Mastro Toad s’ebbe sempre nel 2005 (niente da fare, era proprio l’anno di Mastro Toad), con una piccola avventura per Nintendo DS chiamata Mario & Luigi: Fratelli nel Tempo. In un’avventura tra passato e presente, dove conosciamo le versioni giovani di Mario, Luigi, Peach e perfino il professor Strambic, poteva mancare un giovane Mastro? Il Mastro Toad vecchio e quello giovane, dopo qualche iniziale incomprensione, uniscono le forze (nel presente) per tenere sott’occhio le due principesse Peach. Ah no, quella adulta viene rapita tipo subito. Per tenere sott’occhio Baby Peach che almeno non può scappare troppo lontano. La coppia di vegliardi ha il ruolo di insegnare al quartetto dei fratelli Mario le nuove mosse da usare nell’overworld.

Due Mastri sono più brontoloni di uno.
I due Mastri assertano la loro dominanza su Baby Peach con una doppia T-Pose.

Fun fact: tra i nemici dell’ultima area appare anche Mastro Shroob, un fungo alieno baffuto che porta sulle spalle un giuovane virgulto chiamato Shrooballievo.

Nel sequel, Mario & Luigi: Viaggio al centro di Bowser (DS, 2009), Mastro Toad appare tra i vari personaggi risucchiati e imprigionati nel corpo di Bowser, ma il suo ruolo è marginale a dir poco. Idem in Mario & Luigi: Dream Team Bros. (3DS, 2013), dove le uniche cose che fa sono preoccuparsi per Peach e lamentarsi della sonnolenza del Dr. Abbiocco. Un nonno Simpson con la testa a fungo.

Il futuro dei Toad

Ma tra gli ultimi due giochi sopra citati avvenne un evento catastrofico, un disastro che sterminò intere nazioni, fece crollare imperi e distrusse le vite di milioni di persone. Si parla ovviamente di Paper Mario: Sticker Star (3DS, 2012). Questi epiteti, che certo non bastano a descrivere il cataclisma che fu quel gioco, non si riferiscono solo al gameplay, ma all’entrata in vigore delle nuove direttive di Nintendo. All’epoca eravamo confusi, non sapevamo come interpretare la mancanza di personaggi originali e l’invasione di Toad generici, si traduceva tutto con una generica ira contro “Miyamoto che vuole poca storia”. E se è vero che al creatore di Mario l’idea che i videogiochi debbano raccontare storie non è mai piaciuta, non si tratta solo di lui. Nel periodo Wii U Nintendo era decisa a diventare un brand del terzo millennio, con commerciabilità massima e multimediale. Non c’era spazio per giochi con personaggi mai visti prima e che non appariranno mai più, e le principali direttive andarono a colpire le varie specie del mondo di Mario.

Come abbiamo scoperto solo di recente, agli studi esterni che lavorano per Nintendo non è più permesso creare Toad (e altri personaggi come Koopa e Goomba) dal design modificato. E questo includeva attributi che specificassero l’età e il genere.

Mastro Toad, un Toad che è per definizione vecchio, con due megabaffoni, gli occhiali e il bastone… nonostante fosse stato creato molto prima di quella direttiva, era il personaggio perfetto da far fuori. Ma allora perché è apparso in Dream Team, uscito dopo Sticker Star? Probabilmente, anche se il gioco è del 2013, lo sviluppo era iniziato tanto tempo prima, e la buonanima di Iwata non se la sentiva di dire ad Alpha Dream di cambiare ancora il gioco. Si vede che gli facevano pena. 

È a questo punto che la storia di Mastro Toad si incrocia con quella dell’altro personaggio Toad originale non-RPG: Toadette. Creata dal nulla per dare un partner a Toad in Mario Kart: Double Dash!! (sapete, quella cosa che oggi Nintendo non farebbe mai e poi mai), ha poi vantato qualche apparizione negli spin-off, e ha ricevuto il ruolo chiave di co-protagonista in Captain Toad: Treasure Tracker (Wii U, 2014). Il suo design ha una differenza chiave con quello di Mastro Toad: non ha peli. Ehm, intendo, non ha i capelli che spuntano da sotto il cappello come le Toad femmine della serie Paper Mario, ma le sue treccine rosa fanno parte del cappello. Non dico che questa scappatoia le ha permesso di evitare la purga dei Toad, ma sta di fatto che Nintendo ha preferito lei a Mastro Toad anche in Mario & Luigi: Paper Jam Bros. (3DS, 2015), e la vediamo perfino in Super Mario Odyssey (Switch, 2017), al suo debutto nella serie principale, e in Super Mario Maker 2 (Switch, 2019) come capocantiere dei Toad. Quasi come se chi l’avesse creata fosse tornato indietro nel tempo per creare un design a prova di direttive.

Insomma, oggi vediamo Mastro Toad solo nei remake e porting di giochi della sua epoca d’oro (come i due remake di Mario & Luigi su 3DS, o, tornando all’inizio, Super Mario Sunshine su Switch). Ma, nonostante l’apparizione in Super Mario Maker 2 faccia ben sperare, non è detto che anche Toadette non faccia la stessa sorte. Sta tutto al prossimo titolo della serie principale, che in quest’anno senza Direct appare sempre più lontano.

Mastro Toad, sebbene sia apparso in pochi titoli e sempre con un ruolo marginale, era una presenza costante e rassicurante dell’infanzia di molti, e la sua sparizione ha lasciato tutti perplessi. Sarà davvero stato epurato dagli annali Nintendo e non lo vedremo mai più? Oppure tornerà a sorpresa in Super Mario Aeneid (il prossimo gioco della serie che ho inventato ora anzi no scusate è un megaleak iscrivetevi al mio Patreon) lasciando tutti a bocca aperta?

Pensandoci, se nel 2004 aveva 60 anni, intorno alla sua sparizione ne aveva quasi 70, quindi mi piace pensare che sia andato in pensione in qualche città lontana, magari la Riviera di Toad di Mario Kart 8, e se la spassi. Dicono che riesce anche a non telefonare più al castello per controllare come sta Peach tutti i giorni!

Cover art by Slocon