Pubblicata la seconda parte della chiacchierata tra Harada e Sakurai

5 min.
22.08.2021
Notizie


Una settimana fa, vi avevamo parlato della puntata del video-podcast Harada’s Bar (condotto dal produttore di Bandai Namco Katsuhiro Harada), in cui chiacchierava con Masahiro Sakurai. Ma non finisce mica qui, perché ieri è stata pubblicata una seconda parte dell’intervista.

Vediamo allora i punti di discussione più interessanti:

Harada: So che tu giochi un sacco anche nel tuo tempo libero, ma a parte giocare ai videogiochi, quali sono i tuoi hobby?

Sakurai: La gente pensa che io giochi sempre quando sono a casa (H: Lo pensavo anch’io!) (Ridono) Ma in realtà la cosa che faccio più spesso nel tempo libero è guidare. Mi piace farmi un giro in auto e fermarmi alle terme, ma ho smesso di farlo quando è iniziato il covid-19. Ora faccio giri e torno a casa senza fermarmi da nessuna parte. Mi piace guidare.

H: Hai due macchine, giusto?

S: Sì, diciamo che una è per divertimento e una per uso quotidiano.

H: Quella quotidiana era stata rivelata da un produttore di Square Enix un paio di anni fa.

S: Ah sì, ma ora ho cambiato macchina. […] Sono passato da una Lexus a una Mercedes.

H: Ehi, anch’io ne ho una! Finalmente abbiamo qualcosa in comune, oltre al non vedere i fantasmi.

S: Entrambe le auto mi ricordano una Toyota.

Segue lunga tirata sul perché Sakurai ha scelto la Mercedes Classe S (per la dashboard in 3D).

S: Non è che mi piacciono le auto, è il guidare che mi piace. Non mi metto a customizzare la macchina o a guidare a tavoletta. Per questo la Classe S mi piace.

Il discorso sulle auto è interrotto dal rider con il cibo: dei takoyaki con salsa di cipolla e sale.

Persona fuori schermo: Il colore del piatto è un po’ come Kirby.

S: Il takoyaki in sé assomiglia a Kirby.

P: Cosa succederebbe se Kirby mangiasse un takoyaki?

S: Credo che gli piacerebbe e basta. (Tutti ridono)

Il prossimo tema di discorso è “confessione”. Sakurai dice di non avere niente che vuole confessare.

H: Ci sono cose che vuoi raccontare ma non l’hai mai fatto?

S: Non è proprio una confessione, ma… alcuni lo sanno, ma… io non bevo.

Harada racconta di Yoshinori Ono, ex membro di Capcom e ora presidente di Delightworks (Fate/Grand Order) che pur essendo astemio sembra sempre ubriaco.

H: Hai mai provato a bere?

S: Non riesco a mangiare neanche i dolci che hanno un pochino di alcol, mi stordiscono un sacco.

H: Neanche i cioccolatini al liquore?

S: Se ne mangiassi uno, andrei subito KO.

H: Neanche il pan di Spagna bagnato?

S: Spesso mangio torte al pan di Spagna che sembrano normali, ma poi inizia a girarmi la testa e mi accorgo che contengono alcol. […] Se bevo un normale sakè, inizio a tremare. […] Il mio corpo rifiuta l’alcol. Non la vedo come una cosa buona, [quando succede] ho sempre paura. Non sono allergico, ma mi fa paura. Però non ho problemi a uscire con persone che bevono. Anche usare l’alcol in cucina, se è evaporato. Anche con il mirin non ho problemi.

H: C’è qualcosa che non ti piace? Non parlo solo di cibo. Qualcosa che non sopporti? Per me è il coriandolo.

S: Oh, anch’io non sopporto il coriandolo!

H: Davvero? Un’altra cosa in comune! Non mi piace per niente.

S: Se me lo trovo nel curry, mi deprimo.

H: Negli ultimi anni, il coriandolo va di moda in Giappone. Un vero inferno. Che mi dici dei luoghi alti?

S: Non mi danno fastidio. Vivo in un luogo alto, quindi…

H: Io sono diventato sensibile alle altezze invecchiando. Quando ero studente, andavo anche sulla torre di Tokyo, oggi ho paura anche negli edifici alti.

S: Già prima del terremoto del 2011?

H: Dopo.

S: Io ero al 15º piano al mio ufficio. L’edificio accanto al nostro ondeggiava tutto. Ovviamente hanno le strutture antisismiche, ma vedere i grattacieli che ondeggiano come delle navi è un trauma.

H: Parliamo del vecchio ufficio di Bandai Namco. Una volta, ovviamente era prima del covid, quindi nessuno portava la mascherina, ma ti ho visto in un caldo giorno d’estate con la mascherina addosso. Ti ho chiesto perché la avessi e tu hai detto che era un travestimento.

S: Be’, non era del tutto vero. Sono allergico alla polvere.

H: Se era un travestimento, non era molto efficace, perché eri l’unico con la mascherina e il cappello elegante, ti riconoscevano tutti.

S: Non era neanche del tutto falso che fossi travestito. […] All’epoca stavamo facendo Smash 4 con Bandai Namco, era il 2012 o 2013, avevamo mandato una circolare agli impiegati. Se non l’avessimo fatto, magari qualcuno mi avrebbe potuto vedere in mensa a Bandai Namco e far trapelare la notizia.

H: Comunque, della gente ti vedeva comunque in mensa e mi chiedeva: “Sakurai è qui, che sta succedendo?” E io: “Non hai letto la circolare?”

S: Sì, non è comunque saggio farmi vedere in giro, per quello che faccio.

Il prossimo argomento di conversazione è: pensionamento.

S: Cioè, stai pensando di andare in pensione?

H: Intendo, oggigiorno ci vuole un sacco di tempo per creare un videogioco (S: Vero.) Nell’epoca arcade riuscivamo a farne uno all’anno, ma oggi ci vogliono almeno quattro o cinque anni. Quindi, considerando la mia età […] credo che potrei lavorare al massimo ad altri due o tre titoli in questo modo. Certo, intendo lavorarci direttamente, non solo come produttore. […] Tu cosa ne pensi?

S: La nostra generazione è troppo fissata con l’andare in pensione subito dopo i 60 anni. Per esempio, se qualcuno ha 50 anni, pensa che lavorerà per altri 10. Ma anche dopo quell’età si continuerà a vivere e bisogna lavorare. L’aspettativa di vita si allunga, la popolazione invecchia, quindi se è possibile, bisogna pensare di contribuire alla società anche dopo i 60 anni, a prescindere dal lavoro che si fa. Se riesci ancora a fare quello in cui sei bravo, e c’è ancora richiesta, puoi continuare a farlo, altrimenti puoi cambiare lavoro. […] Penso che quando finirà per me, non ci sarà niente che potrò fare. Fare videogiochi è dura, non riesco a contare le volte che ho detto: “Voglio smettere.”

H: Davvero ti è successo?

S: Ho visto le domande del pubblico su Twitter, e molte erano su quale gioco vorrei fare. Non c’è un gioco che vorrei fare… i giochi sono più divertenti da giocare che da creare. […] Quando non ce la fai più, puoi smettere, ma se c’è richiesta puoi andare avanti all’infinito. […]

H: Tu sei molto professionale e riesci a resistere anche alle situazioni difficili. Molti si chiedono come fai, anche a me interessa.

S: È una cosa semplice, bisogna essere bravi nel proprio lavoro. Spesso mi chiedono: “Come pianifichi un gioco? Come ti viene l’idea di un gioco da creare?” Di solito penso a come risolvere un problema. Per esempio, quando ho fatto un puzzle game, mi sono chiesto cosa rende divertenti i giochi con blocchi che cadono, ho pensato a cosa fare invece di farli sparire e ho pensato a spararci contro, e così è nato Meteos.

H: Alcuni creatori sanno cosa vogliono fare dal profondo del cuore, ma sembra che tu riesci a tirare fuori la professionalità quando ti danno degli ordini.

S: Vero, non sono un genio.

H: Ma se lo dici, la gente soffrirà… (Ridono) Ti considerano un genio.

S: Be’, non lo sono. Un genio crea le cose con passione, senza logica. Quello che crea è basato sull’emozione e i sentimenti sono al centro del gioco. Ci sono eccezioni, ma per me quello è un genio.

H: A volte la gente mi dice, e sono d’accordo, che quando dico cose normali sembrano cose che mi sono appena inventato, e quando dico cose sul momento sembrano cose a cui ho pensato. Sono incompreso. Quando la gente cerca il tuo nome su Google, appare scritto “genio” (Sakurai ride), quando cercano il mio appare scritto “morire”. Forse non più, ma 5 o 6 anni fa sì.

S: “Morire”? Chi cerca su Google “Harada, morire”? Non è che scrivendo su Google succeda qualcosa.

[…]

S: Credo che un genio abbia un buon intuito, che capisca le cose senza pensare. Io devo pensare molto.

H: Non credevo. Non sto dicendo che non pensi molto, ma credo che conti la profondità del pensiero. Dici di non riuscire a capire delle cose senza pensare, ma magari riesci a capirne altre. Anche quello è genio. Scusa se ti contraddico, ma se dici che non sei un genio, la gente soffrirà.

Alla fine del video, ci avvisano che ci sarà anche una terza puntata con ospite Sakurai, dedicata alla “motivazione per continuare a fare giochi”. Vedremo che si diranno!