Sakuna: Of Rice and Ruin (Nintendo Switch) – Anteprima

3 min.
20.10.2020
Anteprime


Non appena ho visto Sakuna: Of Rice and Ruin al Nintendo Direct Mini giapponese di luglio mi sono subito innamorato sia del suo stile artistico sia dei combattimenti. Non vedevo l’ora di poterci giocare e, avendone avuto la possibilità, sono qui per darvi le mie prime impressioni a riguardo. Questa è solo un’anteprima, però, quindi non starò a dilungarmi troppo sui vari elementi, anche perché ho ancora molte cose da scoprire e il mio giudizio potrebbe cambiare col tempo.

Of Rice

Il titolo stesso è una delle cose che adoro del gioco, perché riassume perfettamente ciò di cui parla. La protagonista è la giovane dea Sakuna, la quale viene inviata su un’isola sperduta nel regno delle divinità (il Lofty Realm). Il suo obiettivo è di liberarla dai demoni (Ruin) e riportarla sotto il controllo di Kamihitsuki (il grande capo degli dei), coltivando riso per mantenere sé stessa e i suoi alleati umani (Rice).

La simbiosi di questi due elementi non è però solo a livello di trama, ma la si trova anche nel gameplay stesso. Il gioco segue il normale ciclo delle stagioni, ognuna divisa in tre giornate di lavoro, che distinguono le possibili attività, per esempio a fine inverno si può arare il campo, in primavera si pianta il riso, in estate lo si fa crescere e in autunno arriva la mietitura. Essendo Sakuna una dea del raccolto, la quantità e la qualità del riso andranno a influenzare l’aumento delle sue statistiche, così come la scoperta di nuove tecniche. Se farete un buon lavoro, l’aumento sarà piuttosto notevole, considerate che solo nel primo anno io le ho praticamente raddoppiate.

Non ci si può però dedicare solo all’agricoltura, non solo perché l’obiettivo è eliminare i demoni dall’isola, ma anche perché esplorando si possono trovare diversi potenziamenti. Nelle varie aree ci sono infatti molti tesori, alcuni dei quali sono pergamene lasciate dai precedenti abitanti dell’isola e contengono consigli per la coltivazione, il combattimento o anche ricette particolari. E poi combattere è troppo divertente, non dovreste evitarlo.

And Ruin (altrui)

La controparte perfetta alla tranquilla e placida vita agreste di Sakuna: Of Rice and Ruin è il suo sistema di combattimento estremamente veloce. La nostra dea infatti va a caccia con un’arma semplice per gli attacchi leggeri, un’arma a due mani per gli attacchi pesanti e il suo velo magico, ognuno dei quali ha il suo set di tecniche speciali.

Quelle delle armi sono in genere mosse che causano molti danni e possono venire usate in svariate situazioni. Ad esempio “Tidal Wave” è ottima per iniziare il juggling, visto che lancia ripetutamente in aria il nemico, mentre noi siamo liberi di agire. “Flashing Flurry“, invece, è utile sia per iniziare, sia per continuare una combo, data la velocità con cui si può agire dopo. Queste sono solo due delle tantissime mosse che ho sbloccato al momento, ma sono ottimi esempi della loro varietà e duttilità. Badate che si possono equipaggiare solo quattro tecniche alla volta, anche se sono intercambiabili in qualunque momento dal menù di pausa. Io personalmente le ho provate un po’ tutte nella sala d’allenamento e ho scelto quelle che preferisco per il mio stile personale. Come detto, le scelte sono varie quindi sentitevi liberi di sperimentare e trovare ciò che fa più al caso vostro.

Sakuna: Of Rice and Ruin
You can pet the cat (and doggo) in Sakuna: Of Rice and Ruin

Passando invece al velo, questo è uno degli elementi più particolari e caratteristici del gioco, infatti viene usato sia per esplorare, sia per combattere. Di base, questo velo è in grado di allungarsi e attaccarsi a superfici e nemici, per poi lanciare Sakuna nella stessa direzione. Sbloccando poi le relative tecniche, sarà possibile eseguire molte altre azioni, come scagliare via i nemici o lanciarli in aria, per poi iniziare una combo. Il velo è forse lo strumento più importante da imparare a usare, poiché è appunto al centro di tutto il gameplay, ma è anche estremamente soddisfacente perché da un controllo completo sul personaggio.

Conclusione

Devo dire che ho apprezzato molto questo mix di un frenetico sistema di combattimento con la tranquillità di un farming simulator, che rende Sakuna: Of Rice and Ruin un gioco unico nel suo genere. La lavorazione dei campi può risultare un po’ tediosa, soprattutto all’inizio, ma man mano che si lavora si diventa sempre più efficienti. Non solo si riesce a prendere la mano con le meccaniche piuttosto particolari, ma si sbloccano abilità che semplificano l’operato, come piantare due semi in una volta sola, zappare più terreno in un singolo colpo e così via. Il mio timore è che andando avanti si rischi di essere sovrastati dagli impegni, tra la storia principale e la coltivazione. Fortunatamente, potete delegare parte del lavoro ai vostri amici umani, anche se la qualità ne risentirà. Stupidi umani.