Pokémon Let’s Go Pikachu e Let’s Go Eevee, varranno la pena?

8 min.
26.06.2018
A ruota libera


Con Pokémon Let’s Go Pikachu e Let’s Go Eevee la saga finalmente approda su Nintendo Switch.
Dopo il primo annuncio durante lo scorso E3, e dopo poco meno di un anno di attesa, una buona parte dei fan più affezionati non ha reagito bene.

I giochi sono molto difficili da fare

I motivi sono molteplici, basta guardare Breath of the Wild o Super Mario Odissey per comprendere il potenziale che Switch possiede, e come la grande N intendeva trattare il debutto dei più importanti franchise sulla console.
Le aspettative erano alte sin dall’inizio, tanto alte che a pochi mesi dall’annuncio del 2017, durante un’intervista, il direttore della Game Freak Junichi Masuda ha affermato come i giochi fossero difficili da fare, invitando chiunque a tenere basse le aspettative per questi titoli.
Nonostante ciò, e nonostante si sappia come da sempre la casa sviluppatrice faccia fatica a stare al passo con le generazioni videoludiche, all’annuncio di questa nuova coppia di giochi, le reazioni negative sono state comunque più numerose del previsto.
Per capire il perché, c’è da tornare al giorno stesso dell’annuncio.

Due giochi per due tipi di persone

Durante la conferenza in cui è stato mostrato il primo trailer dei giochi, la Game Freak ha rivelato che i titoli tanto attesi dai fan, accennati l’anno prima, sarebbero usciti nella seconda metà del 2019.
Ciò significa che per la prima volta nella storia a debuttare su una nuova console Nintendo non sarà una nuova generazione, ma neanche un remake.
Let’s Go è un approccio completamente nuovo ai giochi principali, e da subito emerge il primo e più importante punto del malcontento dei fan: sono fortemente indirizzati ad un’audience casual, e a chi non ha mai giocato ad un gioco Pokémon prima d’ora.

Un gioco per chiunque

Ciò che però è stato ignorato, è che sin dall’uscita di Pokémon X e Y il franchise ha dovuto cercare di accogliere nuovi giocatori senza allontanare i fan più affezionati, creando ibridi casualizzati con i loro evidenti problemi.
Per la prima volta la Game Freak ha apertamente riconosciuto la divisione della sua gigantesca audience, tanto da promettere per l’anno prossimo il gioco che i veri fan aspettano.
Il fatto che i titoli in uscita questo novembre non siano per tutti i fan Pokémon può deludere, ma considerando i tempi ridottissimi di uscita tra un gioco e l’altro, e con la promessa di un possibile capolavoro privo di ogni  semplificazione in uscita nel 2019, non ci si può davvero lamentare troppo. In ogni caso, aspettiamo di vedere almeno un trailer dei nuovi titoli prima di farsi aspettative, o potrebbe finire come quando gli “Ultra cambiamenti” promessi per Ultrasole e Ultraluna si rivelarono essere niente più di ciò che Platino portava in tavola nel 2008.

Cosa sappiamo e cosa aspettarsi

Sono tanti gli aspetti dei giochi presentati fino ad ora che hanno causato scalpore nelle varie community online, forse più del necessario. Andiamo a ricapitolare ed analizzare tutti questi punti, ragionando su quanto possano essere incriminanti o promettenti e facendo chiarimenti su  cose che hanno lasciato i fan confusi.

Mew e la Pokéball Plus

Qualsiasi fan della serie, alla visione di un controller a forma di Pokéball, non può che desiderarne uno immediatamente.
Oltre a proporre un controller dal design molto semplice e pulito, l’idea di gestire il gioco intero con soli due pulsanti, e l’immersività che può donare vedere il proprio personaggio lanciare la sfera che si ha tra le mani, sentire la vibrazione ed il verso di un Pokémon mentre lo si sta catturando, ha sicuramente un potenziale molto alto.
Peccato però che, a differenza del Pokéwalker gratuito incluso in ogni copia di HeartGold e SoulSilver, la Pokéball Plus è venduta al prezzo di 50€.
Come se non fosse abbastanza, il Pokémon Mew è ottenibile solo tramite l’acquisto di questo accessorio. Inutile spiegare il perché questo non sia piaciuto al pubblico.
Inoltre, ancora non si sa quanto bene (o male) il motion control per questo controller funzionerà; dalla demo giocabile all’E3, alcuni hanno lamentato una difficoltà nel “calibrare” il tiro, probabilmente però è causa del fatto che è stato possibile provare il gioco per un tempo ristretto e non sufficiente ad abituarsi.

Neo-Kanto

Il nuovo stile grafico si presenta come molto semplice e leggero, chiaramente inteso per essere apprezzato da un pubblico più giovane: Cel-shading, colori vivaci, corpi piccoli e teste grandi. A primo impatto appare come uno di quei giochi non ufficiali per cellulari, ma guardando attentamente, si nota come la cura ai dettagli (che sia l’erba alta che si muove, o l’ombra degli alberi nel Bosco Smeraldo) renda il risultato tutto sommato godibile.

Aranciopoli

Il mondo è nuovamente basato su una griglia, con il ritorno delle squadrature che sembravamo aver abbandonato con Sole e Luna. il motivo è probabilmente dovuto al poco tempo che ha avuto a disposizione Game Freak per sviluppare i titoli, optando per la scelta meno rischiosa di riportare Kanto fedelmente in scala 1:1.
Lo stile ovviamente può piacere e non piacere, ma una cosa è certa: non sfrutta completamente le potenzialità della Switch come ci si aspettava. A riconoscerlo è il presidente stesso della The Pokémon Company, che rivela come la grafica dei giochi in uscita il 2019 sarà nettamente migliore.

Let’s go catch ‘em all

Il primo grande rischio corso, forse il più grande di sempre, è stato quello di annullare completamente le battaglie contro i Pokémon selvatici, aspetto rimasto immutato da Rosso e Blu ad oggi.
Il perché risiede nel successo che ha avuto Pokémon GO. È sensato avvicinare un’audience casual ai giochi con qualcosa che ha già avuto modo di provare e apprezzare sul proprio smartphone, specialmente data la compatibilità tra i due, e per quanto tutto ciò possa sembrare alienante e repulsivo per alcuni fan di vecchia data, ci sono due cose da tenere in conto:

  • I Pokémon selvatici già dalla sesta generazione danno esperienza con la cattura, e quella guadagnata sconfiggendoli è sempre stata abbastanza irrilevante.
  • Il metodo di cattura in modalità handheld è ancora basato sul premere un pulsante per lanciare la Pokéball.

C’è da vedere se i motion control saranno gestiti bene come in Breath of the Wild, o se catturare i Pokémon sarà come scuotere a caso il Wiimote ai tempi del Wii.
Una cosa è certa: non potremo mai più provare la sensazione di imbatterci in un Pokémon forte, dal quale è impossibile scappare, magari in una situazione di difficoltà, che con la sua violenta natura selvaggia ci spedirà al Centro Pokémon più vicino.

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Tanti Pokémon per un grande schermo

Con il nuovo metodo di cattura, anche il modo in cui incontreremo i mostri tascabili è del tutto nuovo. Per la prima volta, e finalmente aggiungerei, smetteremo di essere dipendenti dai repellenti quando vogliamo viaggiare di città in città senza voler incontrare Pokémon selvatici, ma soprattutto non ci ritroveremo più ad avere a che fare con Pokémon in cui non siamo interessati, delegando tutto alla nostra abilità nell’evitarli o andar loro incontro (quante volte avremmo voluto non incontrare quello Zigzagoon?).
Da ciò che si è visto nella demo giocabile all’E3, inoltre, pare che i Pokémon tenteranno di scappare o correre incontro al giocatore, a volte spunteranno casualmente dal suolo, aggiungendo elementi aleatori che difficilmente ci faranno sentire la mancanza degli incontri casuali.
Ciò che probabilmente è andato perso per sempre, è la soddisfacente sensazione da fiato sospeso che provavamo quando -per esempio-, dopo ore di ricerca al Monte Pira, finalmente intravedevamo l’ombra del rarissimo Pokémon Chimecho.

Pokémon accompagnatori

Ma non avremo soltanto l’occasione di ammirare i pokemon selvatici mentre passeggeremo per Kanto, finalmente torna la feature più attesa e richiesta da Giallo e successivamente HeartGold e SoulSilver: i Pokémon accompagnatori.
Non solo: se il Pokémon che ci segue è abbastanza grande, potremo automaticamente cavalcarlo e sfrecciare come è stato possibile fare fino ad X e Y con la Bicicletta, questa volta senza le tutine che eravamo costretti ad indossare ad Alola, e senza limitare la cosa a dei Pokémon prestabiliti.
Una promettente possibilità è che lo stesso ragionamento verrà applicato alle Macchine Nascoste, e che quindi sarà possibile nuotare, volare, tagliare alberi e spostare massi grazie a qualsiasi Pokémon in grado di farlo, guadagnando un’immersività e legame con la propria squadra mai avuti fino ad ora. Non avendo ancora dettagli in merito, possiamo solo sperare in questo, e nel fatto che abbiano gestito bene situazioni in cui lo schermo potesse sembrare sovraffollato da tutte queste creature.

A rendere ancora più vivo il mondo saranno le quest secondarie, molto semplici, che avremo la possibilità di svolgere, di cui abbiamo già avuto un assaggio negli ultimi giochi per 3DS.
Nella demo abbiamo potuto vedere la prima (o ciò che sembra essere): ridotta ad una breve cutscene in cui terremo d’occhio uno Slowpoke mentre fa ciò che sa fare meglio: stare fermo, ricevendo poi un compenso monetario in cambio dalla padrona alla quale abbiamo fatto il favore.
Possiamo aspettarci successivamente che ci verrà chiesto di mostrare Pokémon specifici, o di intrattenere qualcuno in una lotta emozionante.
Sebbene queste missioni secondarie sembrino riduttive, è palese come Game Freak sia intenzionata a mostrare il mondo di gioco attraverso di esse: speriamo saranno più elaborate in futuro.

Safari

L’ultima feature che abbiamo avuto modo di scoprire è il GO Park, ovvero la zona in cui appariranno, pronti per essere catturati, tutti i mostriciattoli che avremo trasferito da Pokémon GO.
Intravediamo anche un nuovo sistema, che interessa i giocatori più esperti, per far guadagnare Punti Base (comunemente EV) ai Pokémon: trasferire le creature al professore ci darà in cambio delle caramelle, che potremo dare al nostro Pokémon per aumentare la statistica interessata. Sempre ai giocatori più esperti interesserà la faccenda dei CP, infatti adesso i Punti Individuali (comunemente IV) dei Pokémon saranno definiti da questo nuovo parametro, di cui ancora non conosciamo i dettagli, ma con cui abbiamo già avuto modo di familiarizzare in Pokémon GO.
La speranza è che, come è avvenuto nel corso delle generazioni passate,  sia ancora più facile procurarsi dei “Pokémon perfetti per il combattimento”, soprattutto considerando come sia confermata l’assenza dell’allevamento in questi giochi.
Di sicuro l’intento del rendere la cattura dei Pokémon la feature principale di questi titoli è stato centrato, che sia per guadagnare esperienza, aumentare le statistiche, procedere nella storia o semplicemente acchiapparli tutti, il loop principale del gioco esiste ed è perfettamente coerente con il mondo in cui si ritrova, più che mai.

GO Park

La nota preoccupante dell’esistenza del GO Park, è che sembra rimpiazzare completamente la conosciutissima Zona Safari di Fucsiapoli.
Quello che era forse il dungeon più originale, unico, ed interessante di sempre, in cui con pochi passi a disposizione dovevi riuscire a raggiungere la meta per proseguire nel gioco, sarà molto probabilmente assente.
Purtroppo, come abbiamo già potuto vedere negli ultimi remake dei giochi di terza generazione, nel casualizzare i giochi è chiaro che la Game Freak voglia ridurre al minimo la difficoltà già di per sé bassa, al costo di sintetizzare grotte e percorsi che da piccoli ci hanno aiutato ad amare il franchise come facciamo ancora oggi. È plausibile aspettarsi quindi di rivisitare una Silph semplificata, o un Nascondiglio Rocket a misura bambino.

No challenge mode

Ed è proprio la tremenda facilità apparente di questi giochi ad essere la maggiore forza trainante delle critiche nei loro confronti.
Ritrovarsi ad affrontare una serie di allenatori con un solo Pokémon, di molti livelli inferiore al proprio, diventa ripetitivo e noioso per chi sa destreggiarsi nelle lotte.
Per chi cerca un minimo di sfida, anche solo decidere di catturare un Pokémon più grande o più piccolo del normale, o di lanciare una palla curva (confermati dare più esperienza), diventa una scelta difficile; e quando l’intero gioco è basato sul catturare i Pokémon, è plausibile preoccuparsi sul come sarà la propria esperienza di gioco.

I giochi sembrano troppo facili

In merito a questo argomento però, sono venute fuori in particolare due lamentele causate da una sbagliata interpretazione:

  • L’impossibilità di spegnere il Condividi Esperienza, cosa data per certa da una buona parte della community; fortunatamente però nella demo è possibile leggere, in uno dei cartelli dei “consigli utili” di Plumbeopoli, come questa sia ancora una scelta.
  • La convinzione che per combattere contro il Capopalestra sia necessario utilizzare un Pokémon del tipo superefficace contro il suo, essendo il requisito per potervi accedere.
    La verità è che una volta mostrato il Pokémon, il giocatore è libero di affrontare la palestra con la squadra che più preferisce, rendendo quella richiesta un ottimo tutorial delle meccaniche più basilari di lotta per chi si fosse appena approcciato alla serie.
    D’altro canto, un tutorial molto simile lo abbiamo avuto in Bianco e Nero, in cui completare la prima “missione” ci forniva come ricompensa un Pokémon utile a superare la prima palestra. E nessuno se n’è mai lamentato.

Quanto a semplificazioni tecniche, poter finalmente riporre i Pokémon nel box o rinominarli dal menù della squadra sono forse i miglioramenti di qualità di vita più notevoli nelle ultime tre generazioni.

Novembre si avvicina

Tutto sommato, è chiaro come questi giochi non siano pensati principalmente per i fan “veterani”, che dovranno aspettare l’anno prossimo per sentirsi davvero ripagati di aver amato la saga dal ‘96 ad oggi.
Nonostante ciò, per chi ama Pokémon ed è disposto a provare qualcosa di nuovo, o ha già apprezzato Pokémon Go, saranno indubbiamente dei titoli godibili, abbastanza da sopportare l’attesa dell’annuncio della prossima generazione.

E voi, cosa ne pensate? Avete accolto bene queste novità o salterete l’acquisto questo novembre?
Cosa vi interessa di più, e cosa vi interessa di meno di questi nuovi titoli?
Fatecelo sapere nei commenti.

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