Qualche settimana fa vi ho parlato dell’Open Source Scan Converter, un piccolo strumento in grado di dare nuova vita alle vostre console. Per chi si fosse perso la nostra recensione (la trovate qui), sappiate che si tratta di un double liner, un dispositivo in grado di moltiplicare il numero di linee generato su schermo. Il suo utilizzo è fondamentale per consentire alle console del passato di avere una resa visiva che non ci faccia rimpiangere i vecchi tubi catodici. A patto però che la console supporti una qualità video pari a quanto offerto dal segnale RGB.
È normale che ciò possa confondere i più in un primo momento, raramente ci siamo posti in passato il problema, l’importante era giocare. E lo è tutt’ora! Ma se il vostro desiderio è quello di utilizzare sui vostri schermi piatti il vostro Super Nintendo… beh, abbiamo quello che fa per voi. In questo articolo troverete una guida introduttiva agli acquisti necessari per utilizzare la vostra OSSC.
Viva la SCART!
In aggiunta ai già presenti connettori antenna e composito (giallo-bianco-rosso), noi europei abbiamo avuto a disposizione una terza proposta, denominata SCART. Quest’ultima, nata originariamente in Francia come soluzione universale per i set televisivi, è diventata nel corso del tempo una presenza stabile in tutto il Vecchio continente. Il suo pregio nell’ambito del retrogaming è dovuto ai suoi 21 pin. Se nei primi due il segnale video passava per mezzo di un singolo cavo, spesso con risultati disastrosi, nella SCART ogni singolo componente è separato e occupa un pin specifico. Questa suddivisione permette di ridurre al minimo ogni possibile perdita di qualità, ma non basta. Bisogna evitare problemi di sync o degradazioni del segnale, interferenze insomma, e per farlo è necessario acquistare dei cavi di buona fattura, possibilmente dotati di schermatura.

Potete trovare in commercio cavi a poco prezzo oppure altri molto più costosi, la differenza dipende da quanto siete interessati a spendere e utilizzare per la vostra piattaforma. Io personalmente ho acquistato negli anni i miei cavi da Consolegoods, un portale inglese (un po’ datato come web design) specializzato nella vendita di accessori per il retrogaming. Il risultato su schermo, inutile dirlo, è stato ottimo. Se siete però alla ricerca del meglio (e quindi siete disposti a spendere) un’altra buona alternativa è Retro Gaming Cables, sempre in Inghilterra. Date un’occhiata a tutta la loro mercanzia, valutate in base alle console in vostro possesso e ricordate: non sarete delusi.
Dulcis in fundo, se disponete di più console, potete utilizzare in accoppiata con l’OSSC un commutatore video. Quelli che trovate (se li trovate) nei negozi sono spesso limitati a segnali inferiori all’RGB, ma su Amazon è disponibile il prodotto che fa al caso vostro. Anche qui, la qualità si paga. Ma ne varrà la pena.
“Ah, ancora si usa la VGA?”
Quando si parla di VGA e console è immediato associare, se siete degli utenti navigati nel mondo del retrogaming, il famoso connettore blu al Dreamcast. Per la casa di Sonic è sempre stata importante la qualità video e la sua ultima console non è stata da meno. Ma come era possibile collegare a un monitor la console? È semplice, per mezzo della VGA BOX, una scatolina in grado di svolgere più che bene il lavoro. Ad oggi il modello ufficiale realizzato da SEGA è praticamente introvabile, ma sono disponibili sui siti che vi ho segnalato nel precedente paragrafo, oppure utilizzando eBay, diversi modelli prodotti da terzi.

L’acquisto è semplice e immediato, non avrete bisogno di altro (a parte un vecchio cavo VGA). Per di più, seppure l’OSSC sia in grado di duplicare il segnale, avvicinandolo al Full HD, molti schermi sono ancora oggi in grado di gestire più che dignitosamente l’upscaling dei contenuti in quel formato.
E poi arriva quello strano: il Component
Arriviamo infine al cavo più strano di tutti, quello che pur essendo ancora oggi presente, ai suoi tempi è stato il meno fortunato: il Component. In molti sulle varie community di retrogaming si domandano, tra una cosa e l’altra, se questo segnale porti delle migliorie rispetto all’RGB, ma quello che vi basta sapere è che fa bene il suo lavoro.
Trovare questa tipologia di cavi è facile per gran parte delle console che lo supportano (sempre nei siti sopracitati), ma solo il modello per Nintendo GameCube è, ad oggi, il Santo Graal della scena. Ai tempi Nintendo limitò la sua uscita, e sono davvero pochi i possessori del cavo originale. La vostra alternativa migliore era un cavo Scart RGB (o S-Video in America). Ma se volete godere di un risultato visivo superiore, utilizzando la porta DIGITAL OUT della console, dovete puntare su di lui. Fino all’entrata dei connettori HDMI, ogni piattaforma doveva effettuare una conversione digitale-ad-analogico, perdendo sempre un po’ di qualità audio / video.
E quindi… come si fa? Due sono le scelte: pagare il cavo quanto una console (e non credo vi convenga) oppure puntare (importandole dall’estero) su soluzioni come il GCHD Mk-II o il Carby 2. Esse sono delle creazioni nate dal progetto open source GC-Video, atto a creare delle alternative al cavo originale. Possibilmente utilizzando in accoppiata un cavo HDMI o un cavo Component per Wii.
Ready, set… GO!
Detto ciò, spero che questo articolo vi abbia potuto dare un’infarinatura generale su tutto quello che vi serve per utilizzare al meglio la vostra OSSC. Al solito, una spesa maggiore è sinonimo di qualità, quindi non acquistate prodotti di dubbia qualità solo per il piacere di risparmiare. D’altronde, il retrogaming non è un hobby per tutti.
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