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Nintendo ha scoperto la formula “free-to-play”: cosa ne pensate?

2 min.
15.01.2016
A ruota libera


Ve ne sarete accorti anche voi: durante l’anno da poco trascorso quelli di Nintendo hanno scoperto la magia del “free-to-play” (o meglio, “free-to-start” come preferiscono chiamarla loro).  Di che si tratta? Sostanzialmente sono giochi gratuiti da scaricare, ma che non sono esattamente altrettanto da giocare, dato che spesso propongono di effettuare delle “micro-transazioni” per compiere certe azioni nel gioco stesso. Per alcuni tutto ciò rappresenta la rinascita delle sale giochi in forma domestica e portatile, ma per altri, invece, è solo una subdola tattica atta a spillare più denaro possibile agli individui facilmente influenzabili. Chi ha ragione?

In “Freemium non è gratis” anche South Park ironizzò sulla formula dei giochi free-to-play.

Banalmente, la verità sta nel mezzo come al solito: la situazione cambia di gioco in gioco, perché ce ne sono certi tollerabili e certi altri che, al contrario, si rivelano oscenamente spudorati.
Da che parte sta Nintendo? Beh, avete giocato a Pokémon Shuffle e/o a Pokémon Picross nel corso del 2015? E allora dovreste saperlo già. Finora Nintendo non ha abusato affatto della formula, proponendo solo dei semplicissimi giochini che permettono di affrontare giusto una manciata di partite gratuite quotidianamente prima di chiedere al giocatore se vuole continuare a giocare, pagando le partite successive.
Ad avere successo è stato in particolare Pokémon Shuffle, esponente dell’infamato genere dei “swapping puzzle-game” (roba tipo Candy Crush Saga, per intenderci). Ne ha avuto così tanto da meritarsi persino un porting per iOS ed Android.

Pokémon Shuffle è il il tipico gioco che piace ai giocatori da cellulare.

E a proposito di mobile gaming, proprio quest’anno Nintendo si butterà ufficialmente in questo mercato e sappiamo già che ogni gioco edito da Nintendo su tablet e cellulari sfrutterà proprio la formula del “free-to-start”. E come biasimarli? Dopotutto, è proprio in questo ambiente che prodotti di questo genere prolificano.
In primavera arriveranno sia Pokémon Go che Miitomo per piattaforme mobile ed entrambi saranno scaricabili gratuitamente, ma saranno imbottiti di microtransazioni. Come saranno questi due? Purtroppo, non ci è possibile determinarlo, perché a riguardo sappiamo davvero tanto poco, quindi non ci rimane che aspettare e sperare che Nintendo non si lasci tentare dal lato oscuro.
Sappiamo, comunque, che Miitomo non sarà esattamente un videogioco, bensì un social network molto “visivo” dove il denaro vero e proprio sarà spendibile unicamente in accessori e vestiti per il proprio Mii (roba che probabilmente non sarà esattamente “essenziale”), quindi sul quel fronte possiamo forse stare tranquilli.

Nel 2016 Nintendo punterà molto sul mercato mobile. È un bene o un male? È presto per dirlo.

Cambiando argomento, comunque, l’esperimento di Nintendo in questo campo più riuscito e che ho personalmente apprezzato di più è certamente Nintendo Badge Arcade per Nintendo 3DS.
Avete presente quelle macchine piene di premi che il giocatore può vincere “pescandoli” tramite una gru? Ecco, questo giochino consiste esattamente in questo: il giocatore ha l’occasione di pescare “stemmi” che poi potrà utilizzare per abbellire il menù home della propria console. Cinque tentativi costano 1 euro, ma il gioco offre svariate occasioni per vincere partite gratuite quotidianamente. Nintendo con questo bizzarro software è riuscita a portare l’atmosfera da sala giochi su una console portatile.

Nintendo è riuscita a creare una vera e propria sala giochi virtuale con Nintendo Badge Arcade.

E voi cosa ne pensate di questi esperimenti di Nintendo? Ci avete dato un’occhiata? Dove pensate che condurranno?