Eccoci qua, finalmente Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin, il nuovo RPG a turni di Capcom, è arrivato tra noi e posso dirvi se valga la pena e se abbia incontrato le aspettative che avevo dopo aver giocato la demo.
Tante speranze per questo monster collector
Come ho detto nell’anteprima, non mi aspettavo una trama particolarmente complessa, visto che non sembrava che quella fosse l’intenzione del gioco. Devo dire, però, che per quanto questo sia vero, ho trovato la trama davvero piacevole, sia per la storia in sé sia per come viene narrata. Non andrò a fare nessuno spoiler perché voglio che ve la godiate al massimo, dirò solo che è una trama carina con dei colpi di scena e momenti molto piacevoli. In particolare mi è piaciuto come il boss finale viene presentato durante la storia, si costruisce una certa aura di mistero, ma viene anche trasmessa la sua potenza, che poi è anche ben specchiata nella lotta in sé.

Questo però non vale solo per il boss finale, ma bene o male tutti i boss delle varie aree vengono presentati in maniera ottima, specie perché sono molto fedeli ai loro comportamenti nei giochi principali. Anche le lotte sono estremamente divertenti, nonostante la semplicità alla base del sistema di combattimento, principalmente perché i mostri hanno delle abilità, in certi casi non bloccabili, e meccaniche uniche.

Bisogna sempre stare attenti alla situazione, magari anche pianificare in anticipo i turni successivi, per rompere specifiche parti del corpo o usare le abilità legame al momento giusto. Personalmente durante la demo avevo un po’ paura che le lotte risultassero noiose alla lunga, visto che i mostri hanno un’opzione predeterminata (tra Potenza, Velocità e Tecnica) in base alla loro situazione. Invece le ho trovate abbastanza stimolanti, proprio perché la tipologia di attacco è solo una parte del gioco, anche se nella demo non si vede troppo.
Quasi un Monster Hunter classico
Quello che però mi ha più stupito di Monster Hunter Stories 2 è il fatto che non sia solo un RPG nel mondo di Monster Hunter, ma proprio l’esperienza completa di un titolo della serie, ma resa in una forma diversa. Dopo la fine della storia si sblocca quello che è l’Alto Grado, con mostri che hanno geni generalmente migliori, armi e armature più potenti rispetto al Basso Grado. Oltre ai mostri affrontati durante la storia, ci saranno anche altri mostri, in modo particolari i Draghi Anziani e i Deviati, due classi di mostri particolarmente potenti e difficili da sconfiggere. Se però volete continuare a usare i monstie che vi hanno accompagna durante la storia, non vi preoccupate perché potete benissimo farlo e potenziali trasferendo geni da mostri più potenti.

Questa è una delle meccaniche principali del gioco, ovvero il trasferimento dei geni, chiamato nel gioco Rituale Sciamanico, e ciò che costituisce il grosso del contenuto post game. Ogni monstie può infatti avere fino a 9 geni, che sono determinati alla nascita dall’uovo e definiscono quali sono le mosse e le abilità passive apprese.
Solo uno dei geni del Monstie può essere trasferito tramite il Rituale, dopo il quale la creatura viene liberata in natura, per cui è importante anche scegliere quali dei geni si desidera spostare. Una volta svolto il Rituale non si potrà tornare indietro, solo ottenere un nuovo monstie di quella specie e rifare la procedura. Attualmente ci sono già moltissimi monstie, con una vasta scelta di abilità, che verrà ulteriormente ampliata tramite i DLC, completamente gratuiti, in arrivo nei prossimi mesi. Oltre ai monstie ci saranno anche sfide di alta difficoltà da completare, così da poter usare le creature che abbiamo addestrato con tanta cura.

Se però siete impazienti di usare le vostre creazioni, esiste anche la possibilità di giocare PvP, ovvero combattimenti contro altri giocatori. Io personalmente non ne sono un grande fan visto che si possono creare moltissimi set diversi per ogni singolo mostro, in particolare ora che il gioco è appena uscito. Questo porta a non sapere bene cosa si va ad affrontare ogni volta e quindi rende meno divertente il gioco per me. è possibile che col passare del tempo si svilupperà un metagame più centralizzato e magari mi divertirò anche a fare qualche partita, ma allo stato attuale non è una parte di gioco che mi interessa troppo.

Ho detto che il post game è la sezione più grossa del gioco, come capita in tutti i Monster Hunter, il che potrebbe far pensare che la storia sia molto striminzita e senza troppa carne al fuoco, ma non è così. La storia è comunque piuttosto corposa e vi prenderà un discreto quantitativo di ore, sulla trentina, in base anche a quante missioni secondarie decidete di completare.
Purtroppo c’è il fattore Switch
Il problema principale di Monster Hunter Stories 2 però è rimasto lo stesso della demo: il frame rate della versione Nintendo Switch è molto ballerino, specie nelle aree più vaste come Alcala è faticoso andare in giro per la mappa. Con questo non voglio dire che la versione Switch sia da buttare, perché la portabilità è sicuramente un fattore comodo, considerando che le aree dove il frame rate cala drasticamente sono poche. Non sono però così poche e i cali sono anche abbastanza sensibili, quindi se pensate che la cosa vi possa dare fastidio e la portabilità non vi importa prenderei la versione PC, senza pensarci due volte.
Conclusioni
Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin è un fantastico RPG, uno dei migliori presenti sulla console, con una bella trama, ottime meccaniche di gioco e la quantità di contenuti da far invidia alla serie principale. Se non avete mai giocato un Monster Hunter per paura che il gameplay possa non piacervi, questa è la vostra occasione per scoprire davvero la serie. Davvero degno di nota è anche il comparto sonoro, che accompagna bene tutte le aree di gioco e le battaglie, soprattutto contro i boss. Peccato per il framerate, ma speriamo sempre che Capcom sistemi in qualche modo con aggiornamenti futuri.
TAGLIENTE/10
Monster Hunter Stories 2: Wings of Ruin è un ottimo titolo, che porta l’esperienza tipica della serie in una nuova forma. Anche se i contenuti di post game non vi interessano, la parte del gioco dedicata alla trama principale, solida e ben narrata. vale il prezzo pieno da sola. Sicuramente uno dei migliori RPG presenti su Nintendo Switch, anche se il framerate non sempre stabile può dare fastidio.