La fine del 2020 si avvicina, ciò significa che possiamo finalmente voltare lo spalle a questo terribile anno (si spera). Purtroppo per la redazione significa anche che bisogna vedersi faccia a faccia con il peggior nemico di un sito internet indipendente: il pagamento annuale del server. Sapete quindi cosa significa? Tempo di un bell’articolo nostalgico dai click facili ovviamente! E cosa c’è di più nostalgico se non parlare del Game Boy Advance.
È vero, i fan più vecchiotti si ricorderanno che abbiamo già scritto un’articolo simile con “I 10 migliori giochi per Game Boy Advance”, una classifica che pensiamo non rispecchi più i gusti della redazione attuale. Quindi abbiamo pensato: come possiamo riproporre il medesimo articolo senza però che sia identico? E insomma eccoci qua.
La scelta di Sal
Astro Boy: Omega Factor
Sviluppatore: Hitmaker, Treasure
Publisher: SEGA, THQ
Data d’uscita: 18 Febbraio 2005

Personalmente non ho mai avuto un grande rapporto col mio Game Boy Advance da piccolo, avendo invece recuperato i titoli ben dopo l’apice della portatile. Uno di questi casi fu a Natale 2009 quando uscì nelle sale “Astro Boy”. Per qualche motivo la mia mente d’adolescente guardando le pubblicità in TV pensava fosse il film più figo che poteva esistere in quel momento. Sarà stata la scena dove il protagonista fa uscire delle mitragliette dalle chiappe.
Non potendo andare al cinema a guardare la pellicola, riversai la mia curiosità per il personaggio nei videogiochi, venendo a conoscenza del titolo per GBA Astro Boy: Omega Factor. A primo sguardo il gioco sembra solo un buon sidescroller beat’em up con ottimi controlli, nemici da menare a palate, grafiche colorate e musica memorabile. Certo c’è da dire che dal lato difficoltà non è affatto una passeggiata, ma non va mai nel frustrante.

Tutto insomma va a gonfie vele, quando a un certo punto il gioco a seguito di un colpo di scena cambia completamente le dinamiche sia della narrativa che del gameplay, rivelandosi qualcosa di totalmente innovativo e unico nel suo genere. Non sto a spiegare molto nel dettaglio di cosa si tratta, ma posso dirvi che ricordo ancora vivamente il me di 12 anni attaccato allo schermo di gioco per una settimana di fila a capire come completare l’avventura.
Unico lato negativo? Dopo aver scoperto la storia di Astro Boy e in generale del suo autore Osamu Tezuka il film ha cominciato a farmi schifo.
La scelta di Phoenny
Non scorderò mai il periodo in cui ho giocato Castlevania: Aria of Sorrow. Il motivo è semplice: è stato l’unico spiraglio di luce in un campo scuola in Inghilterra andato terribilmente male.
Aneddoti a parte, il capitolo per GBA, pur non coincidendo con “l’inizio” del filone Metroidvania della serie, è senz’altro il più curato e, in generale, uno tra i migliori Castlevania di sempre.
Gli sprite colorati e le animazioni semplici e molto chiare si adattano sorprendentemente bene al piccolo schermo del Game Boy Advance. Tra tutti gli aspetti, due mi colpiscono ancora oggi: i controlli scattanti e l’estrema cura nel confezionare una colonna sonora, che, seppur limitata dall’hardware della console stessa, rimane tra le più memorabili in assoluto.
Castlevania: Aria of Sorrow
Sviluppatore: Konami Computer Entertainment Tokyo
Publisher: Konami
Data d’uscita: 9 Maggio 2003


Ci sarebbe tanto altro di cui parlare, dal sistema di combattimento, all’esplorazione del castello, passando per i personaggi e le storie che li legano al castello di Dracula. Non voglio dilungarmi troppo rischiando di rovinarvi il gioco, motivo per cui vi lascerò con una soundtrack (qui), quella della prima area, ancora oggi una delle migliori che l’era GBA ci abbia mai regalato.
La scelta di Mett
The Legend of Zelda: The Minish Cap
Sviluppatore: Flagship, Capcom
Publisher: Nintendo
Data d’uscita: 12 Novembre 2004

Non sono mai stato un grande fan della serie “The Legend of Zelda”, anzi ho sempre guardato con aria un po’ interrogativa chi la osannasse. Fu solo dopo aver giocato i 2 capitoli per Nintendo DS che dovetti tornare sui miei passi e dare ufficialmente una chance alla storica serie. Decisi così, intorno ai primi anni del liceo, di recuperare il capitolo per GBA di cui sopra. Tramite quella cartuccia esplose tutto il mio amore per la pixel art, ma soprattutto per la console portatile a cui sono tutt’ora estremamente affezionato.
Il gioco ripresentava quei canoni tanto amati della serie di Link, in una veste un po’ nostalgica ma incredibilmente colorata.

Questo fu forse lo “Zelda” che, più di tutti, mi spinse a una spasmodica esplorazione, mai frustrante, di un affascinante mondo in miniatura, come nelle migliori scene di “Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi”.
Unite tutto questo a un cappello parlante e avrete uno dei miei capitoli preferiti di tutta la saga, nonché il gioco che per la prima volta mi fece riprendere in mano quel gioiellino che è il Game Boy Advance.
La scelta di Andre4102
Come ogni bambino della mia età (e chi dice il contrario mente), anche io ero un grande fan di Pokémon, anzi era quasi l’unica cosa a cui giocavo. Allora a Natale i miei parenti mi regalarono Pokémon Mystery Dungeon: Squadra Rossa (mia sorella invece ebbe l’inferiore Squadra Blu) e questa fu per me l’esperienza definitiva: non sei solo accompagnato dalle magiche creature, TU SEI UN POKÉMON.
Ma la bellezza di quel gioco non si fermava qui, infatti andando avanti scoprii anche una storia molto coinvolgente e tutti i suoi personaggi, che agli occhi di un bambino come me parevano chissà quanto ben scritti e sviluppati. Anche viaggiare per i dungeon e reclutare nuovi Pokémon era molto divertente, anzi non riuscivo a staccarmi dallo schermo, talmente ero preso. Un’altra cosa che adoravo e che, purtroppo, è stata in parte rimossa dal remake, erano le Aree amico, delle zone dove abitavano i Pokémon reclutati.
Pokémon Mystery Dungeon: Squadra Rossa
Sviluppatore: Chunsoft
Publisher: Nintendo
Data d’uscita: 10 Novembre 2006


Alla fine non era nulla di così grandioso, ma mi ricordo che spesso ci andavo anche solo per girarci dentro, parlare con chi ci viveva e ascoltarne il tema musicale. A proposito di musica, voglio poi lanciare il guanto di sfida a Phoenny per quanto riguarda la colonna sonora (qui), col cavallo di battaglia di questo gioco, ovvero la Torre Celeste.
Insomma presto mi sono innamorato di ogni singolo elemento di quel gioco e tuttora è uno dei miei titoli preferiti, non solo del GBA, ma di sempre, tanto da farmi comprare istantaneamente il remake appena è uscito su Nintendo Switch a marzo.