La demo di DAEMON X MACHINA: una linea sottile tra piacere visivo e caos

3 min.
26.02.2019
Anteprime


Dall’ultimo Direct Nintendo ci sono pervenute varie novità riguardo titoli precedentemente annunciati: una di queste è la demo di DAEMON X MACHINA, sparatutto in terza persona prodotto dalla Marvelous. Già dal suo reveal nel 2018 il titolo aveva attirato la nostra attenzione e in questi giorni abbiamo avuto finalmente l’occasione di dare un’occhiata più da vicino a questo nuovo e interessante Gundam-like (o anche Evangelion-like se vogliamo), grazie alle Missioni Prototipo gratuitamente disponibili sull’eShop.
Quindi? Cosa ci è piaciuto? E cosa no?

Daemon X Madòchebello

Aperto il gioco, dopo una breve cutscene, entreremo subito nell’editor personaggio, dove potremmo modificare (in maniera inaspettatamente dettagliata) il nostro pilota, o Outer, come viene chiamato in gioco. Dopo, verremo catapultati in un hangar dove faremo conoscenza con un AI di nome Four a capo della struttura.

Ecco il nostro QG in tutto il suo splendore futuristico

“QUATTRO” ci spiegherà come utilizzare la centralina principale, che ci permetterà di accedere a due componenti principali del gioco: il database con le missioni disponibili e il laboratorio dove poter personalizzare il nostro robottone. Saremo infatti muniti di una unità robotica denominata Arsenal, con cui affronteremo le varie missioni (in questo caso quattro) e sconfiggeremo gli Immortal, malvagie AI robotiche intente a distruggere ciò che rimane della terra. Anche per quanto riguarda la personalizzazione dell’Arsenal avremo di che gioire. Potremo modificare tutto, dal colore globale a quello dei dettagli, aggiungere decalcomanie sbloccabili in gioco, ma soprattutto potremo aggiungere e modificare l’equipaggiamento o addirittura gli arti e la testa del nostro robottone, rinnovandoli non solo a livello estetico ma anche a livello di prestazioni. I design delle armi e delle componenti dell’Arsenal sono a dir poco stupendi e sarà divertente avere a che fare anche solo con quei pochi disponibili nella demo.

Daemon x Machina
Testa, arti, armi principali, armi secondarie… Una personalizzazione davvero coi fiocchi

Insomma le premesse sono molto alte e sembra tutto molto bello. Iniziamo quindi la prima missione e…

Daemon X Mannaggia

…e un po’ di caos. I controlli cercano di tenere fede alla libertà di movimento a 360° che potrà compiere il nostro arsenal, ma per fare ciò avremo bisogno di ogni tasto a nostra disposizione, per scendere di quota, salire, attivare il boost, eccetera. Senza contare che tutti i tasti dorsali saranno indispensabili a loro modo per attivare tutte le armi in nostro possesso. A questo si aggiunge lo stick destro per un controllo visuale non così fluido e dotato di un lock-down sui nemici poco stabile. Per quanto belli, gli effetti e le animazioni rischiano alle volte di risultare ingombranti sullo schermo, disorientandoci per alcuni momenti. In nostro aiuto accorre la minimappa, non così intuitiva date le numerose icone presenti. Ne conseguono una confusione e un disorientamento iniziali poco piacevoli che ci metteranno in difficoltà nelle prime fasi di gioco.

Daemon x Machina
Molte, moltissime informazioni sullo schermo

Avremo bisogno di tempo per abituarci all’HUD e ai controlli poco fluidi, e anche quando avremo acquisito la giusta manualità ci sembrerà sempre di essere un po’ limitati dalla scarsa fluidità. Arriveremo all’ultima missione, una boss battle, per intenderci, con ancora qualche dubbio e perplessità sui comandi e i movimenti da compiere, che rischiano di rendere il tutto tedioso.
Nonostante tutto, le missioni riescono a intrattenere sia visivamente che a livello di gameplay, di più in modalità schermo che portatile per ovvi motivi.

Daemon X Maallora?

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Daemon x Machina
This is (not) the end

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