Animal Crossing: New Horizons sta avendo molto successo in Cina. Ma lo sta avendo clandestinamente. Come saprete se avete letto le notizie precedenti, in Cina il processo di approvazione giochi è lungo e laborioso, e per ora solo tre titoli sono ufficialmente presenti sullo Switch Tencent.
Ciò non vuol dire che i giocatori non possono mettere le mani su console o cartucce estere, e non è nemmeno molto difficile, basta andare su un rivenditore online come TaoBao, oppure qualche negozietto a gestione familiare che vende giochi importati, oppure semplicemente (come facciamo anche noi) cambiare la regione della console e scaricare giochi dall’eShop.
A questo si aggiunge un altro avvenimento: Nintendo ha affermato che Animal Crossing: New Horizons è il primo titolo della serie ad essere tradotto in cinese. In realtà non è vero, perché anche il primo Animal Crossing (uscito su GameCube da noi ma su Nintendo 64 in Giappone) è stato tradotto in cinese per la piattaforma iQue, ma quello è uscito solo in Cina continentale, non a Hong Kong o Taiwan, quindi magari è per quello.
Animal Crossing does not have an official release in China, but fans could still buy an imported version of the game from overseas.
Today, listings of the game were removed from Taobao (It's like ebay) and fans can no longer purchase the game from the site.
Thread below> pic.twitter.com/klmjIzs9Ug
— Daniel Ahmad (@ZhugeEX) April 10, 2020
Insomma, qualche ora fa TaoBao ha annunciato, in base a una legge del 2017, di non poter più vendere copie importate di Animal Crossing: New Horizons. Perché? Di solito, il governo chiude un occhio (leggasi: ha di meglio a cui pensare) piuttosto che vietare la vendita di videogiochi importati, ma se un determinato gioco viene vietato ci sono due motivi:
- Il gioco ha contenuti (sia in-game che creati dagli utenti) considerati troppo violenti od offensivi;
- Il gioco è talmente popolare da aver attirato l’attenzione dei censori.
E Animal Crossing fa tutte e due le cose, come le aveva fatte a suo tempo GTA V. Certo non aiuta il gran numero di immagini anti-PCC e pro-Hong Kong libera create dagli utenti di tutto il mondo e condivise bellamente sui social.
Cosa possono fare a tal proposito i giocatori cinesi? Diciamo, di nuovo tutte le cose elencate sopra, solo sostituendo “comprare su TaoBao” con “contattare privatamente un rivenditore TaoBao e farsi vendere il gioco sottobanco”.
THIS IS A STATE OF EMERGENCY for Animal Crossing Fans in China:
All AC merchandise listings (console, case, games) are demanded to be taken down.
The reason was suspected to be User Generated Content Offensive to Chinese leaders. pic.twitter.com/5zIrrRNyWz— Chinese Nintendo (@chinesenintendo) April 10, 2020
Oltre a ciò, l’hashtag #AnimalCrossing è sparito da Weibo (il Twitter cinese) e saranno rimosse anche tutte le inserzioni di merchandise relativo alla serie (console, custodie, giochi…). Su Baidu Tieba (il Reddit cinese) i moderatori del forum dedicato a Nintendo Switch hanno affermato che è possibile parlare di Animal Crossing in generale, ma non delle inserzioni rimosse.
Domanda da un milione di renminbi: questo vuol dire che New Horizons non verrà mai e poi mai approvato dai censori e non uscirà mai e poi mai legalmente in Cina continentale? Non è detto. Certo, magari ci vorrà un po’ di tempo, ma l’enorme possibilità di personalizzazione non ha impedito a Minecraft di uscire legalmente in Cina, per esempio. Staremo a vedere.
Ringraziamo per il punto della situazione i nostri amici Daniel Ahmad e Chinese Nintendo su Twitter, e auguriamo ai cittadini di tutto il mondo di divertirsi con Animal Crossing.