Agli occhi del pubblico Nintendo è sempre risultata un’azienda molto family friendly, ed effettivamente la stessa compagnia negli anni non ha per nulla negato questa sua tendenza. A differenza di una Sony o di una Microsoft, o perfino della SEGA del periodo Mega Drive, i punti di forza della casa di Mario sono sempre stati tre: l’accessibilità, il divertimento e la famiglia. Tre pilastri che venivano soprattutto ritrovati nelle produzioni per NES e Super Nintendo, grazie al monitoraggio effettuato da parte della loro divisione americana per evitare la pubblicazioni di giochi che si spingessero più del dovuto, ritornando ai fasti di certe produzioni Atari. Cosa succederebbe quindi se la stessa azienda affidasse a uno dei suoi team principali il compito di collaborare allo sviluppo di un gioco che possa mettere in crisi qualsiasi ente di valutazione? Un gioco talmente oscuro e maturo da non venire neppure ripubblicato su Virtual Console (a differenza di altri), trattato con lo stesso sdegno di titoli come Conker’s Bad Fur Day. Stiamo parlando di Time Twist: Rekishi no Katasumi de…, l’ultimo gioco pubblicato da Nintendo sul Famicom Disk System nel 1991.
A spasso nel tempo
Prodotto da Nintendo EAD e la software house Pax Softonica, autrice di Hamtaro Ham-Ham Heartbreak (Game Boy Advance) e Balloon Kid (Game Boy), Time Twist era uno di quei giochi facente parte del filone di avventure grafiche che tanto popolarono la seconda metà di vita del celebre accessorio per Famicom. Si trattava di giochi ricchi di testo e di poca interattività, che mai sarebbero potuti uscire sulle allora poco capienti cartucce, rendendo obbligatoria la pubblicazione sui floppy disk del Famicom Disk System. I giochi spaziavano da racconti folkloristici come Shin Onigashima (che probabilmente conoscerete solo per via di Smash Bros.) a gialli del calibro della duologia Famicom Detective Club, con Time Twist che ricopriva la fantascienza e l’occulto.

Il gioco vedeva come protagonista un ragazzo residente nella Tokyo del 1995. In quegli anni era diffuso il terrore per un’ipotetica fine del mondo, come profetizzata da Nostradamus, e per questo motivo gli indovini avevano cominciato a riscuotere un grande successo in tutto il Sol Levante. Cosa poteva desiderare quindi un ragazzo in procinto di morire per una “probabile” apocalisse? Ovviamente sapere se avrebbe mai trovato il vero amore.
La risposta a questo suo quesito non tarda infatti ad arrivare, in quanto un indovino in televisione predice che sarà possibile trovare l’amore della propria vita solamente visitando il Demon Museum e recitando una frase ben specifica di fronte alla persona da volere conquistare. Smosso dalla sua libido, il nostro protagonista si dirige al suddetto museo, dove effettivamente incontra una bellissima ragazza. Ma proprio prima di poterle parlare, ha luogo un terremoto che cerca di separare i due. Il protagonista allora recita la frase menzionata alla TV, non sapendo però che essa serviva a risvegliare il demone a cui era dedicato l’edificio. Quest’ultimo infatti, subito dopo avere ripreso vita, decide di effettuare uno scambio di corpi con il ragazzo, per poi fuggire. Adesso nella sua nuova forma demoniaca, il protagonista insegue il mostro, fino a raggiungere la casa di un inventore locale, il quale è in possesso della Time Belt, una cintura che permette di viaggiare nel tempo. In men che non si dica, il demone ruba la cintura e torna indietro nel tempo, portando con sé il protagonista.
Alla ricerca del demone
Ed è quindi da questo incipit così breve quanto assurdo che ha inizio l’avventura prodotta da Nintendo e Pax Softonica, con un protagonista intento a recuperare il proprio corpo viaggiando di epoca in epoca.
La sua prima tappa è la Francia del 15esimo secolo, per essere più precisi nei giorni antecedenti il rogo di Giovanna d’Arco per presunta stregoneria, qui ritratta come crocifissa (con tanto di chiazze di sangue per terra).
You will feel bad for Pierre's liver after this part. Anyway, you also save Joan of Arc. pic.twitter.com/DEJj4Y0lzi
— Hardcore Gaming 101 (@HG_101) August 17, 2016
Il nostro primo obiettivo, in modo da proseguire con la trama, è quello di alterare il destino della giovane. Per fare ciò, dovremo scambiare il nostro corpo con quello di un altro essere vivente appartenente a quell’epoca e risolvere i vari puzzle e quesiti che ci verranno proprinati per ostacolarci. Si tratta di un’idea di suo interessante e che sulla carta apre anche a diverse soluzioni di gameplay, che però in Time Twist non sono altro che un mero fine per proseguire, ben lontani da quello che vedremo diversi anni più tardi da un Ghost Trick a caso, ad esempio.
Ad ogni modo, salvata l’eroina francese, il nostro eroe prosegue qualche secolo avanti, arrivando in un campo di concentramento nazista nei panni di un prigioniero intento a fuggire. Qui non solo faremo la nostra conoscenza con il creatore della Time Belt (anch’egli un prigioniero), ma saremo chiamati in causa ad affrontare una versione impossessata dal demone di Adolf Hitler!
Later on, the devil possesses Hitler and you have to fight him…in space or something. pic.twitter.com/McIpO6a81V
— Hardcore Gaming 101 (@HG_101) August 17, 2016
E già solo questo potrebbe ai più bastare. Perché se con le prime due epoche ci siamo ritrovati nel corso di alcune morti storiche importanti, la terza è al contrario la più tranquilla, visto che ripercorreremo le gesta dei filosofi greci antichi. Ma si tratta in realtà di un modo per fare metabolizzare al giocatore l’accaduto, in quanto già con l’epoca successiva (nonché l’inizio del secondo disco) si riparte a sconvolgerlo nell’America di Abraham Lincoln, nella quale rivestirete i panni di uno schiavo americano perseguitato dal Ku Klux Clan. Ah, a proposito, nel corso di quest’ultimo periodo storico verrete inoltre impiccati vivi per poi cambiare corpo con quello di una schiava, ma solo per dirvelo, nulla più.
Then you HOLY SHIT you get lynched by the KKK pic.twitter.com/2JZFwJ7LGI
— Hardcore Gaming 101 (@HG_101) August 18, 2016
[amazon_link asins=’B019MOC4XA’ template=’MiniProductAd’ store=’nintendoomed-21′ marketplace=’IT’ link_id=’5c07f147-d642-11e8-a5b5-9966794c09ec’]La nostra storia prosegue infine con l’ultima tappa: Betlemme, il luogo dove nacque Gesù. Qui, dopo mille peripezie, il nostro eroe riuscirà a sopraffare il demone e riacquistare il proprio corpo, tornando così nella propria epoca, lasciando lo spirito maligno nel passato. La conseguenza di tale gesto è però presto detta, in quanto il mostro, riuscito a impossessarsi del corpo di Gesù, ha potuto dare vita a un’apocalisse nucleare su scala mondiale, radendo al suolo il Giappone. Per cercare di alterare per un’ultima volta il corso degli eventi, il protagonista ritorna quindi a Betlemme e si prepara ad affrontare in uno scontro finale il piccolo Gesù, risultandone vincitore.
E insomma, che dire, questo è Time Twist. Un gioco semplice in termini ludici, banale al tempo stesso, che fa del fattore “shock” il suo punto di forza. L’articolo vi ha incuriosito? Vi piacerebbe giocarci in qualche modo? Fatecelo sapere nei commenti, e per il resto… Buon Halloween!
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